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Guerra Russia-Ucraina

Consigli per affrontare il caro benzina e gasolio

 

La giornata del 24 febbraio è iniziata in modo inaspettato e turbolento per il mondo intero: la Russia ha attaccato l’Ucraina, i governi si sono immediatamente allarmati, temendo il coinvolgimento delle maggiori potenze e il rischio di una guerra mondiale.

In conseguenza dello scoppio del conflitto, il prezzo del petrolio è salito vertiginosamente, essendo la Russia uno dei maggiori produttori di petrolio e di gas. E, secondo quanto dicono gli esperti, si manterrà alto per tutta la durata delle ostilità, con gravi conseguenze per il nostro portafoglio.

A causa dell’aumento del costo della materia prima, sono aumentati tutti i suoi derivati, come benzina e gasolio, portando alla protesta degli autotrasportatori, al blocco dei pescherecci e allo stop di alcune attività nel nostro Paese.

La situazione è preoccupante perché non sappiamo quando e come il conflitto in corso si evolverà.

Quanto è aumentato il prezzo di benzina e gasolio?

L’Osservatorio carburanti del Ministero dello Sviluppo Economico ha analizzato il costo medio della benzina e del gasolio a livello nazionale.

La scorsa settimana, per quanto riguarda la modalità self service, benzina e gasolio hanno superato il costo di 2,2 euro al litro.

Nel caso della modalità serviti dal benzinaio, i prezzi hanno superato i 2,4 euro al litro, sia per la benzina che per il gasolio.

Perché aumenta il costo di benzina e gasolio?

Il prezzo della benzina e del gasolio che troviamo al distributore è formato da più fattori:

  • il prezzo del carburante all’ingrosso;
  • il guadagno del gestore del distributore;
  • le accise e tasse.

Le accise hanno un’influenza molto alta nella definizione del prezzo, ma è anche vero che sono un costo fisso.

Il guadagno del gestore del distributore è una parte davvero irrisoria del prezzo totale, distributori e benzinai possono fare poco contro il caro benzina, per questo motivo le differenze tra i diversi gestori sono spesso minime.

È chiaro quindi che il fattore che influisce maggiormente sul prezzo di benzina e gasolio è il prezzo del carburante all’ingrosso, che dipende dal costo della materia prima, a cui si aggiungono i costi di raffinazione.

Il prezzo del petrolio è cresciuto in maniera esponenziale in seguito al conflitto Russia-Ucraina e alla decisione degli Stati Uniti di bloccare l’importazione di petrolio russo. Domenica 6 marzo il prezzo del barile di un Brent (il petrolio del Mare del Nord preso spesso come riferimento) ha quasi sfiorato la soglia di 140 dollari contro gli 86 dollari di media a gennaio. 

Il prezzo del petrolio è inoltre legato alla produzione. La Germania ha chiesto all’OPEC, l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, di aumentare la produzione per contrastare l’aumento dei prezzi. In questo momento l’Organizzazione non ha intenzione di cambiare i piani rispetto all’aumento della produzione. Anche se è previsto un aumento per il mese di aprile, questo avverrà gradualmente.

Come far fronte quindi all’aumento dei costi per poter circolare tranquillamente con la propria auto senza incorrere in spese troppo alte? Ecco di seguito alcuni consigli per risparmiare.

Manutenzione e pressione degli pneumatici

La manutenzione di un autoveicolo dovrebbe essere effettuata una volta all’anno oppure ogni 20.000 km, per aiutare il motore a funzionare nella maniera più efficiente e consumare meno carburante.

Tra un tagliando e l’altro sarebbe utile accertarsi che il filtro dell’aria sia pulito, perché questo potrebbe incidere sulla quantità di carburante necessario.

Fondamentale è anche controllare le condizioni delle gomme a partire dalla pressione di gonfiaggio.

Lo stile di guida

Moltissime vetture sono dotate di una configurazione che limita al massimo il consumo, la cosiddetta modalità ECO. Grazie a questa, l’acceleratore risponde in maniera molto graduale, la potenza del condizionatore viene limitata e il climatizzatore viene messo in stand-by, ottimizzando quindi il consumo di carburante.

Mantenere una velocità costante quanto più possibile è sicuramente un modo per non richiedere troppo carburante al motore. Inoltre, è bene accelerare gradualmente evitando allo stesso tempo brusche frenate e cambi di marcia inutili.

Durante i lunghi trasferimenti autostradali conviene utilizzare i sistemi elettronici di assistenza alla guida (Advanced Driver Assistance System, ADAS) come il Cruise control. In questo modo, la velocità di crociera desiderata impostata in partenza viene raggiunta con minore rapidità e viene mantenuta stabile, per quanto possibile, per tutta la durata del percorso.

Climatizzazione

Il climatizzatore sottopone il motore a uno sforzo supplementare, quindi è chiaro che il consumo di carburante aumenta. Quando le temperature esterne non sono molto alte, meglio fare un piccolo sforzo ed evitare di usare il climatizzatore tenendo i finestrini aperti, almeno a bassa velocità.

A velocità superiori ai 50 km all’ora, invece, è bene usare il condizionatore. In questo caso, infatti, anche un solo finestrino leggermente abbassato peggiora l’aerodinamica della vettura, perché l’aria entra nell’abitacolo e la rallenta e, di conseguenza, si consuma di più.

Evitare pesi superflui, portasci e portapacchi

Sul consumo di carburante influiscono anche elementi non legati alla meccanica e al comportamento di chi guida. Per risparmiare, evitate pesi in eccesso e tenete a bordo solo lo stretto necessario. Ad esempio, smontate eventuali portapacchi, portasci e portabiciclette quando non servono perché alterano l’aerodinamica della vettura.

Può essere utile anche non avere il serbatoio pieno se non dovete affrontare un lungo viaggio, per non aggiungere inutilmente altro peso a quello della vettura.

Navigatore

Il navigatore e alcune app sono utili strumenti per viaggiare perché limitano la possibilità di restare imbottigliati con il motore acceso continuamente. Però, se usati costantemente, influiscono sul consumo di carburante. Quindi usateli con moderazione.

Rifornimento

I distributori sono localizzati su tutto il territorio nazionale. Grazie a Google o app dedicate è molto semplice individuarli.

Inoltre, esistono delle app che segnalano i distributori più economici. Ma ci sono anche piccoli accorgimenti che consentono di risparmiare un po’ sul carburante.

Scegliere il giorno giusto per fare il pieno

Spesso nei fine settimana i prezzi di benzina e gasolio aumentano. Quindi, soprattutto se avete in programma delle gite fuori porta nel week-end, potreste organizzarvi per tempo e fare il pieno di carburante durante la settimana.

Non fare rifornimento in autostrade e nelle vicinanze

Bisogna evitare di fare rifornimento in autostrada e nei distributori delle superstrade perché i prezzi del carburante sono sempre più alti della media del giorno.

Prezzi più bassi nei distributori “no logo”

I cosiddetti distributori bianchi o no logo praticano prezzi inferiori rispetto a quelli delle reti petrolifere. Sono sottoposti a severi controlli in fase di produzione e distribuzione, quindi lo standard di qualità è uguale per tutti i distributori visto che si approvvigionano negli stessi siti.

Ormai i distributori no logo sono abbastanza diffusi e non è difficile individuarli vicino a casa o lungo i percorsi abituali.

Per quanto i nostri comportamenti potranno essere virtuosi a beneficio delle nostre tasche, ci auguriamo comunque che il prezzo del petrolio torni ad abbassarsi perché questo vorrà dire che il conflitto sarà finalmente cessato e una buona parte di mondo tirerà un sospiro di sollievo.

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