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Il decreto Covid 31 marzo 2021

Le novità del nuovo decreto legge di Draghi

Draghi decreto covid 31 marzo 2021

Dopo un lungo braccio di ferro che ha visto schierarsi da un lato i rigoristi e dall’altro i favorevoli alle riaperture, la linea dura del Governo ha prevalso, prospettandoci ancora un periodo in cui saluteremo gli amici dalla finestra o faremo gli aperitivi su Zoom.

Il nuovo decreto approvato ieri 31 marzo 2021 dal Consiglio dei Ministri, in vigore dal 7 aprile, prevede la proroga fino al 30 aprile 2021 dell’applicazione delle disposizioni del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 marzo 2021 e stabilisce che l’Italia rimanga “chiusa” fino a nuovo ordine.

Allo scadere del decreto, infatti, non sono previste aperture automatiche, ma il Governo potrà decidere di applicare regole meno rigide solo per le regioni più virtuose e solo se la situazione epidemiologica lo consentirà con dati particolarmente bassi e vaccini in regola in zona rossa e arancione.

Ecco alcune delle misure più importanti previste dal nuovo decreto legge.

Addio zona gialla

Fino al 30 aprile possiamo scordarci della zona gialla. Il Comitato tecnico scientifico ha più volte sottolineato che le misure previste per le zone gialle hanno dimostrato la capacità di contenere l’aumento dell’incidenza del virus ma non di ridurla. Il decreto prevede però una verifica a metà aprile e, se i dati saranno confortanti, si valuterà la possibilità di far tornare in giallo le zone in cui la diffusione del virus è più contenuta.

Una Pasqua tutta rossa

Anche quest’anno sarà una Pasqua casalinga e senza i grandi pranzi che la nostra tradizione prevede. Un po’ come quella dello scorso anno e come Natale. Dal 3 al 5 aprile, infatti, tutta l’Italia sarà in zona rossa, per cui non sarà consentito alcuno spostamento nemmeno all’interno del proprio comune. L’unica concessione è quella di spostarsi, una sola volta al giorno, in massimo due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi), per andare a trovare parenti o amici.

In compenso, si può sempre svolgere attività motoria vicino la propria abitazione e attività sportiva all’aperto in forma individuale.

 

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Niente più spostamenti

Da mercoledì 7 aprile, giorno di entrata in vigore del nuovo decreto legge, non ci si potrà spostare tra le regioni. Le uniche eccezioni sono concesse per motivi di salute, lavoro e necessità. Sarà invece sempre possibile rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione.

E chi ha una seconda casa? 

Sarà sempre possibile raggiungere le seconde case, anche in zona rossa, a patto che non ci siano però ordinanze dei presidenti di regione che impongono regole più restrittive. È il caso ad esempio di Campania, Puglia e Liguria, che hanno posto per Pasqua il divieto sia per i non residenti che per i residenti. L’accesso alle seconde case per i non residenti è vietato in Valle d’Aosta, Alto Adige, Trentino, Toscana, Sardegna. In Sicilia si entra solo con tampone negativo effettuato 48 ore prima dell’arrivo.

E niente amici

Passata la Pasqua, in zona rossa si dovrà rinunciare ad amici e parenti fino al 30 aprile. Le visite, sempre una sola volta al giorno e sempre in non più di due persone, saranno invece consentite in zona arancione, all’interno del comune di residenza.

Bar, ristoranti e centri commerciali

Ci toccherà continuare a improvvisarci tutti cuochi e a sperimentare nuove ricette. I bar e i ristoranti restano chiusi. Ci è concesso di fare solo asporto e sempre fino alle 18, mentre la consegna a domicilio è consentita fino alle 22 e solo ai ristoranti. In caso di ripristino delle zone gialle, bar e ristoranti potranno riaprire a pranzo.

Come già previsto dall’attuale decreto, i centri commerciali rimangono chiusi durante il weekend.

Attività culturali e sportive  

Veniamo alla nota più dolente. Aspettavamo ansiosi di poter tornare a vedere un film sul grande schermo o a emozionarci davanti a una pièce teatrale e invece dovremo rimandare a tempi migliori. Fino al 30 aprile non è prevista alcuna apertura. Ma la speranza è l’ultima a morire. A metà aprile, se l’analisi dei dati darà esito positivo e torneranno le zone gialle, si prenderà in considerazione la riapertura di cinema e teatri con le regole già previste nel precedente decreto: prenotazione obbligatoria, massimo 200 spettatori al chiuso e 400 all’aperto.

È prevista la possibile riapertura anche per i musei. Speriamo almeno in quelli!

Niente palestre e niente piscina: per la loro riapertura si parla di maggio ma possiamo consolarci con l’attività motoria all’aperto vicino casa. Non è poco, di questi tempi.

Scuola

Si torna in classe anche in zona rossa dalla scuola dell’infanzia fino alla prima media. Prosegue invece la Dad per gli studenti del secondo e terzo anno della scuola secondaria di primo grado e della scuola secondaria di secondo grado sempre in zona rossa.

In zona arancione, invece, scuole medie aperte e per i successivi gradi di istruzione attività in presenza dal 50% al 75% della popolazione studentesca.

I presidenti di regione, a differenza di quanto è stato fino a oggi, non potranno emanare ordinanze più restrittive per chiudere le scuole.

 

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Obbligo di vaccinazione

Chiunque lavori in una struttura sanitaria (medici, infermieri, operatori sociosanitari, farmacisti, dipendenti anche amministrativi di Rsa e studi privati) dovrà vaccinarsi. In caso di inottemperanza, sono previste adeguate misure che vanno dall’assegnazione a diverse mansioni fino alla sospensione della retribuzione.

Sono ammesse ipotesi di esenzione, temporanea o definitiva, dall’obbligo di vaccinazione solo in caso di specifiche condizioni cliniche appositamente certificate.

Previsto anche lo scudo penale per medici e infermieri o chiunque altro somministri il vaccino anti Covid. La norma retroattiva esclude la responsabilità del personale sanitario per i delitti di omicidio colposo e lesioni personali colpose, conseguenti alla somministrazione di un vaccino in caso di osservanza delle regole cautelari relative all’attività di vaccinazione.

Ripartono i concorsi

Il decreto prevede lo sblocco dei concorsi (circa 110mila posti) e introduce procedure concorsuali semplificate. Tra le principali novità, sono previste una prova scritta e una prova orale nei soli concorsi per il reclutamento di personale non dirigenziale.

Sono esclusi dalle procedure semplificate i concorsi per alcune categorie (il personale in regime di diritto pubblico, ex articolo 3 del Dlgs 165/2001) tra cui magistrati ordinari, amministrativi e contabili, avvocati e procuratori dello Stato, professori universitari, appartenenti al comparto sicurezza e difesa, personale della carriera diplomatica e prefettizia.

Per consentire lo svolgimento delle prove in sicurezza, i candidati devono fornire la certificazione di un test antigenico anche negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Inoltre, la durata massima della prova è limitata a un’ora e lo svolgimento delle prove è previsto in sedi decentrate a carattere regionale.

 

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