
Riforma fiscale: ecco cosa prevede la legge delega approvata dal Governo
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La riforma fiscale inizia il suo cammino. Il testo della legge delega, approvato dal Consiglio dei Ministri il 5 ottobre, delinea il quadro delle novità in arrivo e dei tempi da rispettare.
Dieci gli articoli contenuti nel disegno di legge che revisiona l’ingarbugliato sistema fiscale italiano: una volta individuate le priorità, spetterà poi al Governo emanare entro 18 mesi dall’entrata in vigore della legge uno o più decreti legislativi di attuazione.
Come specificato dalla relazione illustrativa della legge delega, la riforma è tra le azioni chiave individuate nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per fornire delle risposte alle debolezze strutturali del Paese e costituisce parte integrante della ripresa che si intende innescare anche grazie alle risorse europee.
Gli obiettivi della riforma sono:
- lo stimolo alla crescita economica tramite una maggiore efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione;
- la razionalizzazione e semplificazione del sistema anche mediante la riduzione degli adempimenti e l’eliminazione dei micro-tributi;
- la progressività del sistema, che va mantenuta seguendo i dettami della Costituzione che richiamano un principio generale di giustizia e di equità;
- il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale.
IRPEF
La revisione del sistema dell’imposizione personale sui redditi poggia su due pilastri:
il completamento del sistema duale e quindi la distinzione tra redditi da capitale e redditi da lavoro;
la riduzione delle aliquote effettive che si applicano ai redditi da lavoro.
Per i redditi da capitale è prevista la tassazione proporzionale, tendenzialmente con un’aliquota uguale per tutti i redditi da capitale, ma con gradualità. L’obiettivo è quello di razionalizzare l’attuale sistema e rendere più efficiente il mercato dei capitali.
Per i redditi da lavoro è prevista la riduzione delle aliquote effettive medie e marginali dell’IRPEF, per incentivare l’offerta di lavoro e la partecipazione al mondo del lavoro, con particolare riferimento ai giovani e ai secondi percettori di reddito, nonché l’attività imprenditoriale e l’emersione degli imponibili.
Nel mirino l’aliquota del 38% per 7 milioni di italiani con redditi fra 28 e 55 mila euro che pagano le tasse per 11 punti percentuali in più rispetto ai contribuenti dello scaglione precedente.
La delega prevede anche la revisione delle deduzioni dalla base imponibile e delle detrazioni dall’imposta (cioè delle cosiddette spese fiscali), che dovrà basarsi su una valutazione attenta dell’equità e dell’efficienza dei diversi interventi.
Infine, si prevede il riordino della tassazione del risparmio, facendo attenzione alla necessità di non generare spazi per l’elusione dell’imposta.
Tassazione di impresa IRES
In materia di IRES, la delega dovrà garantire la coerenza complessiva del sistema di tassazione del reddito d’impresa con il sistema di imposizione personale dei redditi di tipo duale. Quindi l’obiettivo vorrebbe essere quello di pervenire all’applicazione di un’unica aliquota proporzionale di tassazione dei redditi derivanti dallo svolgimento dell’attività d’impresa.
I decreti legislativi attuativi della revisione IRES introdurranno norme volte a limitare le distorsioni di natura fiscale nella scelta delle forme organizzative e giuridiche dell’attività imprenditoriale, garantendo la tendenziale neutralità tra i diversi sistemi di tassazione delle imprese.
Gli interventi potranno anche favorire la semplificazione dell’IRES, con l’obiettivo di ridurre gli adempimenti a carico delle imprese. Quest’obiettivo sarà raggiunto rafforzando il processo di avvicinamento tra valori civilistici e fiscali.
I decreti delegati revisioneranno la disciplina delle variazioni in aumento e in diminuzione apportate all’utile o alla perdita risultante dal conto economico per determinare il reddito imponibile.
IVA e Imposte indirette
Un altro pilastro della riforma fiscale è costituito dagli interventi che saranno introdotti in tema di IVA e altre imposte indirette. Le finalità saranno quelle di rimodulare, semplificare e razionalizzare l’IVA, pensando in particolare al numero e ai livelli delle aliquote e alla distribuzione delle basi imponibili tra le aliquote stesse; contrastare l’erosione e l’evasione; aumentare il grado di efficienza del sistema coerentemente a quanto previsto dalla normativa europea.
IRAP addio
La riforma prevede il superamento in maniera graduale dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP), che comunque dovrà garantire in ogni caso il finanziamento del fabbisogno sanitario.
Il superamento dell’IRAP, inoltre, completa la revisione dell’imposizione sui redditi personali e su quelli d’impresa.
Riforma del catasto
L’articolo 7 del testo di legge delega è uno dei più delicati. Prevede la modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e la revisione del catasto fabbricati. L’obiettivo è consentire ai Comuni e all’Agenzia delle Entrate di stanare gli immobili non censiti, abusivi e con errata destinazione d’uso o categoria catastale.
Inoltre, è previsto l’avvio di una procedura che conduca a integrare le informazioni sui fabbricati attualmente presenti nel Catasto, attribuendo a ciascuna unità immobiliare il relativo valore patrimoniale e una rendita attualizzata ai valori di mercato attraverso meccanismi di adeguamento periodico. Questo intervento non ha tuttavia alcun impatto tributario.
Le nuove informazioni sugli immobili dovranno essere disponibili dal 1° gennaio 2026 ma non saranno usate per determinare la base imponibile dei tributi la cui applicazione si fonda sulle risultanze catastali.
Vengono previste, inoltre, agevolazioni per gli immobili di valore storico-artistico, per considerare i particolari e più gravosi oneri di manutenzione e conservazione oltre che dei tanti vincoli su destinazione d’uso e restauri.
Niente più addizionali IRPEF, arriva la sovraimposta
Il disegno di legge prevede la sostituzione delle addizionali regionali e comunali IRPEF con delle rispettive sovraimposte. Il nuovo sistema sarà strutturato in modo che Regioni e Comuni abbiano comunque un gettito equivalente. Si prevede la revisione dell’attuale riparto tra Stato e Comuni del gettito dei tributi sugli immobili destinati a uso produttivo per rendere l’IMU un’imposta pienamente comunale.
Riscossione
Il Governo vuole rendere più efficiente il sistema della riscossione, favorendo l’uso di tecnologie più evolute e l’interoperatività dei sistemi.
Si vuole anche superare l’attuale struttura che vede una separazione tra il titolare della funzione di riscossione (Agenzia delle Entrate) e il soggetto incaricato dello svolgimento dell’attività (Agenzia delle Entrate-Riscossione). Il potenziamento dell’attività potrà derivare dall’adozione di nuovi modelli organizzativi e forme di integrazione nell’uso delle banche dati che andranno valutati e definiti in sede di decreti delegati.
Codici
Si prevede la codificazione delle norme tributarie e si mira ad avviare un percorso per giungere a un riordino di tutte le norme all’interno di Codici.