Il decreto Ristori 5
Ecco gli aiuti finanziari per le categorie colpite dalla crisi Covid
È arrivato il nuovo anno. E insieme a lui sono in arrivo anche agevolazioni e aiuti a favore delle categorie colpite dall’emergenza economica. Il governo sta pensando, infatti, a delle nuove misure da mettere in campo per sostenere tutte quelle attività che hanno registrato cali di fatturato, allargando la platea dei beneficiari anche a coloro che sinora ne erano rimasti fuori.
Si tratta del cosiddetto Ristori 5, primo decreto di intervento di sostegno all’economia del nuovo anno e il quinto della categoria “Ristori”, che dovrebbe arrivare il 16 gennaio insieme al nuovo Dpcm.
Il decreto Ristori 5 conterrà contributi a fondo perduto, ma anche misure straordinarie di gestione del Fisco e aiuti per i lavoratori autonomi come un bonus da 1.000 euro per le partite Iva e l’anno bianco contributivo, con uno stanziamento totale di 20 miliardi di euro.
Ribattezzato anche decreto salva imprese, prevede indicazioni per favorire la ripartenza delle imprese e la tutela del creditore, ad esempio l’ampliamento delle possibilità di accedere ai piani di risanamento e alle procedure concorsuali.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede il decreto Ristori 5.
La pace fiscale
Dopo la sospensione dei primi mesi dell’anno decisa con il decreto Ristori quater, il 1° marzo 2021 dovrebbe riprendere l’attività di riscossione dell’Agenzia delle Entrate.
Ma, secondo quanto annunciato, il decreto Ristori 5 prospetta una sorta di pace fiscale. In particolare, prevede un condono delle cartelle esattoriali, una rottamazione quater per gestire le cartelle che vanno dal 2016 al 2019 e un saldo e stralcio 2021 per dare respiro a quei contribuenti che si trovano in difficoltà e hanno posizioni aperte con il fisco.
Con la rottamazione quater saranno rottamate le cartelle emesse dal 2016 al 2019 per consentire ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione pagando solo le somme dovute, senza la mora e le sanzioni legate al ritardato pagamento. L’ultima misura, invece, è riservata ai contribuenti in difficoltà economica e prevede la restituzione solo di una parte delle somme dovute.
L’obiettivo del governo è quello di introdurre una riforma complessiva del Fisco che diminuisca la pressione fiscale e semplifichi il rapporto con i cittadini e le imprese.
Fondo perduto
Il decreto Ristori 5 stanzierà 1,5 miliardi di euro per sostenere anche tutte quelle attività che, pur non avendo chiuso, hanno registrato cali di fatturato perché fanno parte delle filiere collegate ad attività chiuse.
Novità per le partite Iva: bonus da 1.000 e anno bianco
Tra le novità più attese del decreto Ristori 5 c’è il nuovo bonus da 1.000 euro per i lavoratori autonomi e i titolari di partita Iva. Ne avranno diritto coloro che possiedono la partita Iva da almeno tre anni, che abbiano pagato regolarmente i contributi Inps nel periodo precedente la pandemia e abbiano registrato nel 2020 un calo di almeno il 33% rispetto ai redditi realizzati negli ultimi tre anni.
Inoltre, per i lavoratori autonomi e i titolari di partita Iva è previsto un anno bianco contributivo, cioè per tutto il 2021 lo Stato si farà carico dei contributi che dovranno versare. Per questo motivo con la legge di Bilancio 2021 è stato istituito il Fondo per l’esonero dai contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti, con una dotazione finanziaria iniziale di 1.000 milioni di euro per l’anno 2021.
Lo scopo del Fondo è finanziare l’esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti regolarmente iscritti all’Inps. Questi devono essere in regola con i pagamenti, devono aver percepito un reddito d’imposta complessivo non superiore a 50 mila euro l’anno e aver registrato un calo del 33% del proprio fatturato durante il lockdown.
Decreto Ristori 5: misure senza colori
A differenza del Decreto Ristori 4, i nuovi aiuti finanziari non terranno conto del colore della regione (giallo, arancione, rosso) in cui si svolge l’attività economica e saranno assicurati a tutti coloro che dimostreranno di aver subito perdite di fatturato.
Cambia anche il periodo di riferimento per dimostrare il calo del fatturato: si terrà conto dei primi sei mesi del 2020 e non più della differenza di fatturato tra aprile 2019 e aprile 2020.
Decreto Ristori 5: i nuovi beneficiari
Allo stesso modo, contributi e benefici non saranno più limitati esclusivamente all’elenco dei codici Ateco (160) individuato per le misure precedenti, ma saranno erogati anche a favore dei liberi professionisti iscritti a ordini professionali, come avvocati e architetti.