
La dichiarazione d'intento
Che cos'è e come funziona
Quando un operatore economico vuole fare abitualmente commerci con l’estero, può acquistare beni e servizi senza dover corrispondere l’imposta sul valore aggiunto (IVA) ai propri fornitori. Per beneficiare di questo vantaggio, deve trasmettere in via telematica una dichiarazione d’intento all’Agenzia delle Entrate, attestando di avvalersi della sospensione dell’IVA limitatamente a una certa somma determinata dal calcolo di un plafond.
Vediamo come funziona esattamente la dichiarazione d’intento e quali novità ha apportato la recente normativa.
La dichiarazione d’intento: cos’è
La dichiarazione d’intento è un documento con cui un esportatore attesta all’Agenzia delle Entrate di avere i requisiti per definirsi “abituale” e di poter acquistare e importare beni o servizi senza l’applicazione dell’IVA.
Chi è l’esportatore abituale
L’esportatore abituale è il soggetto passivo che nell’anno solare precedente (plafond fisso) o nei 12 mesi precedenti (plafond mobile) ha effettuato esportazioni o altre operazioni assimilate, per un ammontare superiore al 10% del proprio volume d’affari.
La dichiarazione d’intento: come funziona
Per poter attivare la sospensione dell’IVA, è necessario effettuare i seguenti passaggi:
- compilare la dichiarazione d’intento usando il modello disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate
- trasmettere all’Agenzia il modello compilato, tramite l’apposita procedura elettronica
- l’Agenzia delle Entrate rilascia una ricevuta con un numero di protocollo
- l’esportatore deve comunicare gli estremi del protocollo ai fornitori indicati nella lettera d’intento per comunicare loro che sulle fatture non andrà conteggiata l’IVA
Dichiarazione d’intento integrativa
Se un esportatore abituale ha già presentato un modello di lettera d’intento all’Agenzia delle Entrate e in seguito vuole modificare o integrare i dati inseriti, può presentare una nuova dichiarazione d’intento indicando esplicitamente che si tratta dell’integrazione di un modello inviato in precedenza e inserendo il numero di protocollo della prima dichiarazione. La dichiarazione integrativa sostituisce quella già inviata.
Plafond fisso o mobile
L’esportatore abituale può scegliere di adottare il plafond fisso o il plafond mobile.
Il metodo del plafond fisso consente di effettuare acquisti o importazioni senza l’applicazione dell’IVA entro il limite delle esportazioni e operazioni assimilate registrate nell’anno solare precedente.
Il metodo del plafond mobile, invece, si basa sulle esportazioni e le operazioni assimilate registrate nei dodici mesi precedenti (condizione indispensabile sarà quindi che l’esportatore abbia iniziato l’attività almeno da 12 mesi).
In questo caso bisogna determinare il plafond disponibile all’inizio di ogni mese. Il passaggio da un tipo di plafond all’altro non è consentito nel corso dell’anno ma solo all’inizio del nuovo periodo di conteggio.
Dichiarazione d’intento: le novità introdotte dalla Legge di Bilancio per il 2022
Con il Decreto Fiscale legato alla Legge di Bilancio 2022 il governo ha introdotto alcune novità relative alla dichiarazione d’intento, prevedendo misure di contrasto alle frodi realizzate con utilizzo di falso plafond IVA. A partire dal 1° gennaio 2022 i soggetti che fanno la dichiarazione d’intento vengono sottoposti a procedure di analisi di rischio e di controllo, per verificare che siano in possesso dei requisiti per essere qualificati esportatori abituali. Nel caso in cui il controllo rilevi delle irregolarità, viene avviata la procedura di invalidazione delle dichiarazioni d’intento.
L’Agenzia delle Entrate trasmetterà:
- all’esportatore abituale una comunicazione via PEC con il numero di protocollo di ricezione della dichiarazione invalidata con le relative motivazioni;
- al soggetto cedente o prestatore una comunicazione via PEC con i dati identificativi del soggetto emittente e il numero di protocollo di ricezione della dichiarazione d’intento invalidata.
Se la dichiarazione d’intento è stata invalidata, il sistema d’interscambio (SDI) inibirà l’emissione della fattura senza assoggettamento all’IVA.
Per il controllo di tutta questa situazione, l’Agenzia delle Entrate si avvarrà di personale ad hoc.
Modalità di emissione della fattura elettronica
Dal 1° gennaio 2022 la fattura elettronica emessa dal fornitore che opera con un esportatore abituale deve contenere molti più dettagli rispetto a quanto avveniva prima.
Nel file XML della fattura elettronica è obbligatorio indicare determinati dati, da includere nella sezione AltriDatiGestionali. In particolare, per ogni dichiarazione d’intento va specificato:
- nel campo TipoDato: la dicitura “INTENTO”;
- nel campo RiferimentoTesto: il protocollo di ricezione della dichiarazione d’intento e il suo progressivo separato dal segno “-” oppure dal segno “/” ( es. 08060120341234567-000001);
- nel campo RiferimentoData: la data della ricevuta telematica rilasciata dall’Agenzia delle Entrate con il protocollo della dichiarazione d’intento.